Piero Ciottoli

Quando si cerca un immobile da acquistare o si vuole vendere il proprio, il web è ormai la vetrina numero uno: agenzie immobiliari e portali di annunci online negli ultimi anni si sono moltiplicati e, con loro, le opportunità e i rischi di incappare in colossali truffe.

Ciò, poiché dal momento che il primo contatto è sempre virtuale e non c’è possibilità di verificare di persona molte informazioni contenute nell’annuncio.

Comunque, la prima impressione conta moltissimo.

E per questo le foto sono il primo elemento, fondamentale per capire se siamo sulla strada giusta o se non vale neanche la pena di leggere altri dettagli dell’annuncio.

Ed è anche l’amo utilizzato per adescare le vittime: si utilizzano render o immagini prese da banche fotografiche online.

Se avete un dubbio, meglio fare una ricerca (Google immagini consente di caricare una foto e di confrontarla con eventuali doppioni in giro per la Rete).

L’annuncio potrebbe riferirsi a una casa inesistente.

L’altro elemento che dovrebbe metterci in allarme sull’inesistenza della casa è il prezzo.

Se sembra davvero troppo conveniente, potrebbe esserci dietro una truffa.

Se nell’annuncio si fa riferimento a un’asta giudiziaria devono essere indicati tutti i dettagli in grado di risalire al caso specifico: tribunale, numero di procedura, codice asta.

In un’operazione complessa come una compravendita immobiliare è fondamentale il rapporto diretto.

Per questo, meglio non fidarsi di una controparte che dice di trovarsi fuori città o all’estero e di non poter organizzare una visita di persona all’immobile.

Del resto, se fosse vero, quella persona si sarebbe affidata a un agente immobiliare.

Non fidatevi neanche di chi comunica solo via email.

Una trappola che deve evitare chi cerca di comprare casa è quella dei pagamenti non tracciabili.

Carte prepagate o servizi di trasferimento di denaro (utilizzati quasi sempre per spostare soldi all’estero) sono i preferiti dai truffatori proprio perché rendono molto difficile, se non impossibile per la vittima farsi restituire i soldi.

Ma anche chi vuole vendere deve fare molta attenzione: compratori frettolosi e quasi sempre all’estero tendono a versare caparre spesso più alte di quelle concordate, chiedendo indietro la rimanenza su prepagate o altri sistemi non tracciabili.

A quel punto la vittima scopre che la cifra non è mai arrivata, perché versata con assegni scoperti o conti correnti vuoti.

E quella “rimanenza” si trasforma in un furto vero e proprio.


Per visualizzare l'intera discussione, completa di domanda e risposta, clicca qui.