Si renderà conto che non avendo conservato i bollettini postali di avvenuto pagamento (prima della prescrizione quinquennale di ciascuna mensilità del canone, il cliente che si sbarazza dell’attestato di pagamento lo fa a proprio rischio e pericolo) Fastweb (e per essa ESAFACTOR) può millantare ciò che crede.
Peraltro, dovrebbe almeno recuperare una copia del contratto sottoscritto, da cui si evinca che il corrispettivo dei servizi erogati (PAY TV via rete Fastweb) doveva essere versato ad una sola delle due società promotrici dell’offerta (in particolare a SKY) e che non era previsto un doppio versamento a SKY e FASTWEB.
Ciò la porrebbe al riparo dalle pretese di Fastweb dal momento che non si capirebbe come solo quest’ultima società sia rimasta insoddisfatta, mentre SKY non ha mai preteso nulla.
Se come lei riferisce (e non abbiamo motivo di dubitarne), i bollettini erano intestati ad una sola delle due società fornitrici del servizio e cioè SKY, può tentare di contattare SKY e chiedere, a spese del richiedente, copia delle fatture emesse e pagate durante il periodo di validità del contratto e, magari, copia del contratto stesso.
Altrimenti, non le resta altro da fare che respingere verbalmente la richiesta avanzata da Esafactor, sperando che Fastweb non proceda per decreto ingiuntivo; nel qual caso in sede di opposizione (citando anche SKY, visto che l’offerta del servizio era congiunta) potrebbe chiedere proprio a SKY la produzione in giudizio di copia del contratto sottoscritto. D’altra parte, se le cose si sono svolte come lei le descrive, Fastweb, di certo, non procederà giudizialmente.
In ultima istanza, si potrebbe espletare un tentativo di conciliazione (seguendo la procedura Concilaweb) presso il Corecom della regione in cui risiede, ma dovrebbe almeno recuperare una copia del contratto per contestare il presunto credito vantato da Fastweb.
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