Roberto Petrella

Se fra la persona ospitata e ciascun membro della sua famiglia anagrafica (individuata dallo stato di famiglia) non sussistono vincoli affettivi, di parentela (padre naturale e figlio per capirci) o affinità (suocero, cognato, genero, nuora), non vedo di cosa debba temere: peraltro, è noto che una volta creata una unica famiglia anagrafica, non è facile escludere il componente estraneo presente nello stato di famiglia.

Per raggiungere l’obiettivo è necessario cambiare residenza e andare ad occupare una nuova unità abitativa dichiarando all’ufficiale d’anagrafe l’inesistenza di vincoli affettivi e di parentela con il soggetto estraneo precedentemente aggregato nella propria famiglia anagrafica. Oppure, regolarizzare la posizione della persona estranea ospitata con un contratto di comodato, registrato all’Agenzia delle Entrate, come del resto lei ha fatto.

Sarebbe stato iniquo rinunciare al reddito di cittadinanza per aver commesso, in precedenza e in buona fede, un errore quando ha ospitato il soggetto estraneo e non denunciato, allora, l’assenza di rapporti di parentela o affinità con quest’ultimo..


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