Stefano Iambrenghi

Probabilmente l’addetto all’ufficio postale voleva trasmetterle il concetto secondo la quale egli non è competente a raccogliere la dichiarazione di morte del destinatario, sebbene resa dal figlio della persona defunta, trattandosi di un accertamento riservato all’agente postale che tenta la consegna della corrispondenza.

E’, in ogni caso, il mittente, qualora la missiva rivesta valore legale, ad avere l’onere di verificare, preventivamente, dai registri anagrafici della popolazione residente, l’esistenza in vita del destinatario, e, in caso di intervenuto decesso, adottare, eventualmente, i necessari accorgimenti (tipo, inviare la comunicazione agli eredi o comunque ai presunti eredi che rilevano da uno stato di famiglia storico al decesso).


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