Rosaria Proietti

Posso, secondo Lei, chiedere al legale che mi ha scritto tutta la documentazione relativa alla richiesta di pagamento non avendo in mano nulla e, valutare se, per caso non fossero intervenuti nel fallimento se il credito nei miei confronti sia azionabile. Altra domanda: nell’ipotesi fosse azionabile potrò proporre un pagamento dilazionato (questo ovviamente sarà la Dobank a decidere se accettare o meno) di poche centinaia di euro visto che ho uno stipendio di € 550,00 e, nel frattempo, provvedere alla donazione della quota di comproprietà dell’immobile e, trascorsi i cinque anni smettere di pagare visto che andrò in pensione, con circa € 700,00 al mese. Scusi per le continue domande ma, ogni volta che ricevo una risposta da Lei mi viene spontanea un’altra domanda.

Fa benissimo a chiedere alla controparte la documentazione necessaria, ovvero, innanzitutto, il contratto di cessione intervenuto fra la Dobank e la banca creditrice originaria, nonchè copia del contratto di fideiussione da lei sottoscritto: se quest’ultimo non prevedeva il beneficio di escussione per il fideiussore (cioè l’obbligo per il creditore di escutere il debitore principale prima di rivolgersi al fideiussore) non avrebbe alcuna valenza la circostanza che la banca creditrice si fosse, o meno, insinuata al passivo nella procedura fallimentare.

Con la cessionaria Dobank può cercare di raggiungere un accordo transattivo per dilazionare il rimborso con rate sostenibili e/o per ridurlo: il suo tallone d’Achille è la comproprietà dell’immobile, altrimenti avrebbe potuto attendere a cuor leggero il pignoramento dello stipendio: con un prelievo mensile di 110 euro, ammesso che la cessionaria avesse deciso di avviare l’azione esecutiva di pignoramento dello stipendio, avrebbe potuto archiviare la pratica.


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