Giorgio Martini

A parte un filantropo benefattore (ma se ne trovano pochi in giro e se ne trova uno lei ci faccia la cortesia di segnalarcelo) nessuno si sognerebbe di prestare soldi ad una società a responsabilità limitata senza alcuna garanzia, dal momento che è noto che i soci rispondono, per i debiti sociali, esclusivamente entro il limite massimo del capitale conferito, ovvero non rispondono dei debiti sociali.

Qualsiasi prestito o finanziamento viene erogato alla persona fisica socia di una srl: lo Stato fa da garante in alcune circostanze, quando siano rispettati determinati requisiti, nell’ottica di favorire lo sviluppo imprenditoriale. Ma se poi le cose vanno male, a parte piccole quote del finanziamento erogato a fondo perduto, per il recupero del debito vengono avviate le procedure di riscossione coattiva aggredendo il patrimonio ed il reddito personale del debitore principale (ovvero il socio o i soci che hanno sottoscritto l’obbligazione).

Altre volte, le banche concedono un fido alla srl dietro fideiussione prestata dal socio, il quale risulta, così, personalmente obbligato nei confronti del creditore per gli eventuali inadempimenti della srl.

Altro non c’è se non nel mondo delle favole: gli aiuti statali devono essere acquisiti, ma sempre nella consapevolezza che non si tratta di incentivi all’impresa e non di beneficenza. Altrimenti si va incontro a cocenti delusioni.


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