Annapaola Ferri

Sicuramente il prelievo con bancomat sarà stato inibito: le conviene rivolgersi al direttore della filiale (in qualità di custode del bene pignorato) chiedendo di poter prelevare, a norma di legge, fino a mille e 374 euro.

Infatti, l’articolo 545 del codice di procedura civile stabilisce che le somme dovute a titolo di stipendio, salario, altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, nonché a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione, o di assegni di quiescenza, nel caso di accredito su conto bancario o postale intestato al debitore, possono essere pignorate, per l’importo eccedente il triplo dell’assegno sociale, quando l’accredito ha luogo in data anteriore al pignoramento.

A partire da gennaio 2019, l’importo massimo dell’assegno sociale ammonta a 458 euro: pertanto, le somme dovute a titolo di stipendio, salario, altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, nonché a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione, o di assegni di quiescenza, nel caso di accredito su conto bancario o postale intestato al debitore, possono essere pignorate solo per l’importo eccedente il triplo dell’assegno sociale, vale a dire solo per l’importo eccedente 1.374 euro.


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