Di solito ci si affida ad un avvocato, per ottenere questo tipo di informazioni: l’avvocato non fa altro che rivolgersi ad una agenzia di investigazioni private per scoprire, per conto del cliente, dova lavora il debitore che deve essere sottoposto ad azione esecutiva.
L’investigatore, a sua volta, per guadagnarsi la pagnotta (il costo della tariffa) ha due alternative: conosce un impiegato (infedele, disposto ad arrotondare lo stipendio) di Agenzia delle Entrate o INPS a cui rigirare la mazzetta per un accesso non autorizzato alle informazioni finalizzato ad individuare, consultando i dati registrati, rispettivamente, il soggetto (datore di lavoro) che versa le trattenute fiscali per conto del debitore o che versa i contributi previdenziali a favore del debitore da escutere; oppure, in mancanza di giusti agganci, si apposta di prima mattina (a meno che il debitore non sia soggetto a turnazione) sotto casa del lavoratore, di cui ha acquisto informazioni sommarie (residenza, tratti somatici, eventuale targa del veicolo con cui si reca al lavoro) e lo pedina fino a quando non acquisisce informazioni utili e sicure sul datore di lavoro dell’investigato.
Questa è la filiera: può inserirsi nel punto più adatto alle sue esigenze (più in alto si inserisce, maggiore è il costo) e, nel caso in cui avesse tempo libero sufficiente, potrebbe anche agire autonomamente, seguendo il padre dei suoi figli fino al posto in cui presta servizio, magari a bordo di un’auto prestata da amici o parenti o presa a noleggio, e risparmiare bei soldini.
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