Genny Manfredi

Un figlio di 35 anni, anche se è parzialmente disabile e non autosufficiente, non ha diritto all’assegno di mantenimento dai parte dei genitori perché ciò costituirebbe una rendita parassitaria e contro legge: così recita la sentenza della prima sezione civile del Tribunale di Salerno.

Con la pronuncia i giudici hanno dato torto a una donna, la quale aveva chiesto all’ex marito un assegno di 600 euro mensili e l’assegnazione della casa coniugale.

Nell’abitazione lei vive insieme al figlio trentacinquenne, diventato parzialmente disabile dopo un grave incidente.

Per la sentenza i giudici hanno tenuto conto anche delle capacità lavorative dell’uomo, un facoltoso medico salernitano che, a quando si apprende, provvede già al mantenimento di un altro figlio, quarantenne, che è ancora studente universitario e risulta disoccupato.

Il collegio della prima sezione civile del Tribunale di Salerno non solo ha respinto la richiesta, ma ha anche revocato le precedenti disposizioni che imponevano al medico, di versare mensilmente 400 euro al figlio.

La motivazione è che in sede divorzile quella somma, versata regolarmente ad un uomo di 35 anni, secondo i giudici rappresenta una rendita parassitaria e contro la legge.

Ricordiamo i lettori che questa, essendo ancora una sentenza di primo grado, potrebbe essere ribaltata in appello e nei gradi successivi.


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