Annapaola Ferri

Suo padre è debitore solidale insieme agli altri colleghi di lavoro: vuol dire che uno dei debitori solidali può essere costretto dal creditore a pagare l’intero debito, liberando gli altri.

Infatti, secondo l’articolo 1292 del codice civile l’obbligazione è in solido quando più debitori sono obbligati tutti per la medesima prestazione, in modo che ciascuno può essere costretto all’adempimento per la totalità e l’adempimento da parte di uno libera gli altri.

L’Agenzia delle Entrate, notificandovi la cartella esattoriale, sembra avere scelto suo padre come debitore da escutere (perchè ha ritenuto che l’azione esecutiva nei confronti di suo padre sia quella più efficace).

Probabilmente proprio perché risulta dagli atti di successione che i coeredi di quel coobbligato debitore hanno accettato l’eredità con beneficio di inventario (e non l’hanno rifiutata). In questo senso i coeredi del debitore solidale, prescelto per l’escussione, sono responsabili dell’intero credito azionato dall’Agenzia delle Entrate, nei limiti, tuttavia, di quanto disponibile nell’eredità paterna.

La presunta anomalia rilevata in riferimento all’elenco dei coobbligati riportato in motivazione, è irrilevante.

L’accettazione con beneficio di inventario è finalizzata a tenere distinto il patrimonio del de cuius da quello di ciascuno degli eredi: per questo motivo, l’Agenzia delle entrate non potrà pignorare il conto corrente di ciascuno dei coeredi a meno che la rigida procedura di formazione dell’inventario non sia stata disattesa, commutando, automaticamente, l’accettazione beneficiata in accettazione pura e semplice (caso da escludere se è stata chiesta l’assistenza di un notaio).


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