Paolo Rastelli

Quella che dovrà estinguere non è una sanzione amministrativa per violazione del Codice della strada, bensì una multa comminata come pena accessoria a quella detentiva.

Infatti, l’articolo 3 della legge 1185/1967 dispone, sostanzialmente, che non possono ottenere il passaporto coloro che debbano espiare una pena restrittiva della libertà personale o soddisfare una multa o un’ammenda.

La multa (articolo 24 del codice penale) risponde all’esigenza di aumentare la carica afflittiva della reclusione per chi ha commesso un delitto: può essere comminata dal Giudice penale, aggiungendola alla reclusione.

Fatta questa breve premessa per rassicurare quanti, leggendo il post, dovessero impropriamente temere che il proprio passaporto non possa essere rinnovato dopo aver ricevuto, e non pagato, un verbale per eccesso di velocità rilevato da dispositivo autovelox o per sosta vietata, veniamo al dunque.

La strada più diretta per pagare la cartella esattoriale derivante dell’omesso pagamento della multa (intesa come sanzione pecuniaria afflittiva per chi ha commesso un delitto) è quella di accedere alla propria situazione debitoria nell’area riservata ad ogni cittadino dall’Agenzia delle Entrate Riscossione (ADER) tramite le credenziali SPID. SPID non è altro che il Sistema Pubblico di Identità Digitale, che consente di utilizzare, con un’identità digitale unica, i servizi online della Pubblica Amministrazione.

Tuttavia le credenziali bisogna richiederle ad AGID (AGenzia per l’Italia Digitale) e qui potrebbero intervenire due problemi: nell’attesa di ricevere le credenziali SPID si potrebbe non fare in tempo a fruire della cosiddetta rottamazione ter (definizione agevolata 2018 – pagamento del solo importo dovuto “scontato” delle sanzioni e degli interessi di mora), la cui domanda va improrogabilmente presentata entro il 30 aprile 2019; inoltre, una parte delle credenziali SPID, per sicurezza, vengono spedite al richiedente via posta raccomandata e, sotto questo aspetto, ove non sia stata effettuata l’Iscrizione all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), esse verrebbero recapitate al vecchio indirizzo di residenza in Italia.

Pertanto, nella fattispecie, è consigliabile utilizzare il servizio FAI DA TE. Qui una guida al servizio FAI DA TE per la corretta compilazione dell’istanza.

Permane, tuttavia ancora un problema: bisogna in ogni caso conoscere il numero identificativo della cartella esattoriale per la quale si vuole procedere alla definizione agevolata. Per ottenerlo, si può chiedere all’ambasciata di fornire il numero identificativo del carico debitorio per l’omesso pagamento del quale è stato negato il rinnovo del passaporto, oppure delegare un parente o un amico a recarsi, munito di delega in carta libera e copia del documento di riconoscimento del debitore, presso la sede territorialmente competente di ADER, per ottenere un estratto conto del debitore delegante.


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