Andrea Ricciardi

Dopo mesi di proteste, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (da qui Agcm) ha chiuso l’istruttoria relativa al servizio DAZN, avviata nel mese di agosto 2018 nei confronti di Perform Investment Limited e Perform Media Services Srl, accertando due pratiche commerciali scorrette e irrogando alle società sanzioni per complessivi cinquecentomila euro.

L’Agcm ha rilevato che le due società, in violazione dell’articolo 21 del Codice del Consumo, hanno utilizzato, nell’attività promozionale dell’offerta del servizio streaming DAZN per la visione in diretta delle partite serie A e serie B nella stagione 2018/19, messaggi pubblicitari attraverso cui veniva enfatizzata la possibilità di fruizione del servizio quando vuoi, dove vuoi, senza fare alcun riferimento alle limitazioni tecniche che avrebbero potuto, invece, renderla complicata o addirittura impedirla, come hanno dimostrato le difficoltà incontrate in concreto dai consumatori all’inizio della stagione.

L’Agcm ha, inoltre, accertato che le due società, sempre in violazione dell’articolo 21 del Codice del Consumo, hanno adottato, sul sito web di DAZN, una modalità ingannevole di adesione al servizio.

Infatti, al consumatore veniva prospettata la possibilità, registrandosi al sito, di fruire di un mese di prova gratuito, con la precisazione che la registrazione non avrebbe implicato la sottoscrizione di un contratto di abbonamento.

In realtà, la creazione dell’account determinava, di fatto, la conclusione del contratto del servizio DAZN, che, in assenza di disdetta, avrebbe comportato, dopo il primo mese, l’inizio dell’addebito sistematico dei costi mensili.

Molte associazioni dei consumatori hanno festeggiato l’intervento dell’Agcm, dichiarando che si attendono dalla società rimborsi in favore di tutti gli abbonati che, pur avendo acquistato il servizio, non hanno potuto seguire le partite di calcio a causa degli evidenti problemi tecnici di DAZN.

Inoltre, fanno sapere, se l’operatore non accoglierà le richieste delle associazioni, si aprirà la strada dei ricorsi in tribunale a tutela degli utenti.


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