Giovanni Napoletano

A partire dal primo gennaio 2019 è scattato il diritto, per i consumatori, di usare un modem di propria scelta per navigare su internet, come recepito da una direttiva l’Europa e deliberato dall’Agcom): persistono, però, gravi inadempienze da parte di alcuni operatori che, direttamente o indirettamente, fanno in modo di impedire o rendere difficoltosa la libera scelta del modem router.

Così facendo, si complicano le scelte dei consumatori disorientati su prezzi e tecnologia, e, quel che è peggio, si privano gli utenti di opportunità rilevanti per la loro privacy.

Il tutto perché, secondo gli operatori, ci sarebbero ancora incompatibilità tecniche tra le linee telefoniche e i modem liberamente scelti dagli utenti.

A ciò si aggiunga che altri operatori non consentono di usare un modem a scelta degli utenti su tutte le offerte: ne hanno create alcune ad hoc dove gli utenti possono (solo su quella) esercitare questo diritto.

Ma, inutile dirlo, si tratta di offerte con caratteristiche meno vantaggiose rispetto a quelle con modem incluso.

Situazione diversa per i vecchi abbonati che, secondo le attuali regole, da gennaio avrebbero diritto a non pagare più il modem incluso obbligatoriamente nei contratti degli operatori (o, in alternativa, a fare una disdetta gratuita dall’abbonamento).

Insomma una bella confusione

E di questa gli operatori scorretti provano a fare tesoro con campagne di invio massivo di modem a ignari consumatori: insomma, prima che il consumatore richieda la possibilità di usare il suo, meglio fornire il modem aziendale così da entrare nelle case degli italiani, vincolandone le scelte contrattuali.

Comunque, se il consumatore non ha aderito a nessuna offerta per la linea internet (chiedendo quindi il cambio operatore) può sicuramente inviare un formale reclamo (tramite fax, raccomandata A/R, ma basta anche una semplice email).

L’operatore dovrebbe disattivare la nuova linea e consentire al consumatore di tornare indietro, ma se così non fosse, decorsi 30 giorni, si può ricorrere alla conciliazione.


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