Giorgio Valli

Gli eventuali futuri accertamenti fiscali e le sanzioni tributarie riguarderanno la sua persona fisica (codice fiscale e partita IVA), dal momento che lei ha operato con una ditta individuale: non ha alcun senso, in un tale contesto, ipotizzare una “chiusura della posizione” se intende con questo la chiusura della partita IVA.

Pertanto, non esiste una soluzione che le possa consentire di poter dormire la notte, tranne attendere pazientemente, facendo gli scongiuri, che per ciascuna omessa dichiarazione non passino i sei/sette anni previsti dalla normativa vigente affinchè intervenga la decadenza per gli accertamenti d’ufficio.

Personalmente, credo che continuare a svolgere l’attività tramite un collaboratore esterno complicherà la sua situazione e le porterà più svantaggi e vincoli che benefici. Anche se il collaboratore esterno fosse un semplice prestanome con partita IVA.

La scelta obbligata sembrerebbe quella di continuare l’attività cominciando a presentare la dichiarazione dei redditi a partire dal 2019 e a versare i contributi previdenziali ed assistenziali dovuti.


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