Ludmilla Karadzic

La segnalazione per ritardi nel pagamento di un prestito in una centrale rischi privata (quale è la CTC – Consorzio per la Tutela del Credito)) può non essere determinante ai fini della valutazione del merito creditizio (credit score) del richiedente il finanziamento.

Primo, perché la banca potrebbe non essere aderente a quella specifica centrale rischi privata e pertanto non accorgersi dell’inadempimento pregresso (anche se le centrali rischi private, di solito, prevedono accordi per lo scambio reciproco dei dati, seppur limitati agli eventi pregiudizievoli più rilevanti).

Secondo perché il merito creditizio del richiedente il mutuo, in fase istruttoria, dovrebbe essere valutato con oculatezza dal funzionario a cui la pratica viene affidata, basandosi sì sulla tipologia dell’inadempimento, che è dettagliatamente riportata nella descrizione del record presente in archivio, ma tenendo in considerazione anche altri importanti elementi, quali la capacità patrimoniale e reddituale del cliente. Insomma, non dovrebbe accadere che il semplice ed esclusivo riscontro della presenza, in una centrale rischi privata, del nominativo del richiedente il prestito, possa comportare un diniego alla richiesta di accesso al credito.

Nessuna norma vigente impone ad un soggetto privato, qual è la banca, di negare il prestito ad un cliente censito in una centrale rischi, privata o pubblica (come la CR Banca d’Italia) che sia. L’informazione rilevata eventualmente in una centrale rischi viene pesata in base alle strategie aziendali fissate per la concessione di prestiti.

Per finire, va detto che, quando si è pagato in ritardo più di due rate di un prestito (per un giorno o dieci non fa alcuna differenza) il nominativo del debitore inadempiente permane censito in centrale rischi fino a 24 mesi dalla regolarizzazione della posizione, secondo quanto disposto dal codice di deontologia e di buona condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti, codice siglato dal Garante per la protezione dei dati personali,dalle principali associazioni di consumatori nonché dai gestori delle centrali rischi private operanti in Italia.


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