Annapaola Ferri

Preciso meglio: ho ricevuto un atto di precetto da parte di una banca per 100 mila euro e temo possano pignorare il quinto dello stipendio (1600 euro netti): ho un contratto di lavoro a termine fra 2 mesi e temo che questo possa indurre il mio datore di lavoro a non rinnovare.

Non ci è chiaro, purtroppo, il senso della precisazione: lei intenderebbe bloccare l’azione esecutiva presso il datore di lavoro nel timore che, in conseguenza all’intervenuto pignoramento, possa essere precluso il rinnovo del contratto.

Premesso che quando il creditore notifica il precetto al debitore, ha, nella quasi totalità dei casi, già individuato il bene da pignorare – per farlo desistere dall’azione esecutiva giudiziale intrapresa è necessario formulare una proposta più vantaggiosa. Offrire volontariamente il quinto dello stipendio, dopo il bonifico del datore di lavoro, non crediamo possa essere sufficiente, dal momento che essendosi il debitore già dimostrato inadempiente, egli potrebbe continuare a non ottemperare alla promessa fatta e tenuto conto, soprattutto, del fatto che il prelievo alla fonte del 20% dello stipendio netto il creditore può procurarselo, senza ulteriori complicazioni, semplicemente portando a termine l’azione esecutiva già iniziata.


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