Ludmilla Karadzic

Sarebbe opportuno porsi una domanda: per quale motivo, il creditore munito di titolo esecutivo, dovrebbe essere invogliato a sospendere la procedura esecutiva di pignoramento dello stipendio per ricevere un misero quinto stipendiale (per qualche mese) in modo volontario dal debitore? Con tutte le complicazioni che questo comporta in caso di successivo persistente inadempimento: ovvero l’esigenza di dover riproporre il decreto ingiuntivo ed il precetto con il ricalcolo della somma pretesa, pena l’eccezione di nullità del titolo esecutivo sollevata dal debitore in sede opposizione agli atti esecutivi dal momento che detto titolo non tiene conto dell’importo nel frattempo versato volontariamente?

La sua, così formulata, è una proposta inaccettabile: diverso potrebbe essere il discorso qualora lei, dopo aver fatto presente al creditore che il suo è un contratto di lavoro a tempo determinato, in scadenza fra qualche mese, e sicuramente non rinnovabile per dissidi insanabili sorti con il datore di lavoro, proponesse una somma a saldo stralcio ben maggiore dell’importo del 20% della retribuzione che le resta da percepire di qui alla scadenza contrattuale. Solo in questo modo la sua proposta potrebbe risultare degna di essere presa in considerazione.


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