Giuseppe Pennuto

In molti si chiedono se i tutor autostradali, strumenti posti sulle strade extraurbane al fine di rilevare la velocità con cui le autovetture percorrono i tratti di strada in cui sono installati, riescono anche a fare dei controlli sul pagamento dell’assicurazione o della tassa automobilistica risalendo, come sappiamo, alla targa dei veicoli.

Ebbene sì, questi strumenti di nuova generazione installati sulle autostrade hanno maggiori poteri, forniti a partire dalla Legge di Stabilità del 2016.

Possono infatti identificare la targa e mandarla in segnalazione per controllare se la vettura è munita di copertura assicurativa Rc Auto.

Se non si vuole quindi rischiare alcuna multa, che ricordiamo in questi casi può partire da una base di 841 euro e arrivare a superare i 3.000, allora è necessario rispettare la legge.

Le sanzioni in questo caso potrebbero essere ridotte se l’automobilista si mette in regola entro 15 giorni e se invece nei 30 giorni successivi alla comunicazione di mancato pagamento dell’Rc Auto il conducente non provvede in alcun modo, allora subentrano anche l’obbligo di demolizione e radiazione del veicolo.

Al contrario, non vi sono controlli tecnologici che permettono di verificarne il pagamento e nemmeno la Polizia o la Guardia di Finanza possono fare nulla se l’automobilista viene beccato in fallo ad un posto di blocco.

Gli unici enti che possono richiedere la riscossione del debito sono le Regioni o l’Agenzia delle Entrate.

Se il bollo auto non viene pagato per tempo, allora si può optare per il ravvedimento operoso entro 12 mesi dalla scadenza.

Questo permette al contribuente di mettersi in regola con il pagamento della tassa, al quale vengono poi aggiunte delle sanzioni ridotte, la cui entità dipende soprattutto dai tempi nei quali ci si mette in regola.


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