Tullio Solinas

L’assegno sociale spetta ai cittadini italiani e stranieri (questi ultimi con particolari requisiti) con età superiore a 66 anni e 7 mesi: i beneficiari devono percepire un reddito al di sotto delle soglie stabilite annualmente dalla legge.

L’importo base dell’assegno sociale è pari a 453 euro per tredici mensilità: dal compimento dei 70 anni in poi si ha diritto ad una maggiorazione (qualche euro in più al mese).

L’assegno sociale spetta in misura intera ai soggetti non coniugati che non possiedono alcun reddito e ai soggetti coniugati che hanno un reddito familiare inferiore al totale annuo dell’assegno.

Hanno diritto all’assegno in misura ridotta i soggetti non coniugati che hanno un reddito inferiore all’importo annuo dell’assegno e i soggetti coniugati che hanno un reddito familiare compreso tra l’ammontare annuo dell’assegno e il doppio dell’importo annuo dell’assegno.

Per l’anno 2018 il limite di reddito è pari a 5.889,91 euro annui per il soggetto non coniugati e 11.778 euro, se il soggetto è coniugato.

Ricapitolando, se il richiedente percepisce un reddito lordo annuo che cumulato a quello percepito dal coniuge supera 11.778 euro, il richiedente non ha diritto all’assegno sociale. Se, invece, il richiedente ed il coniuge percepiscono un reddito complessivo lordo annuo compreso fra 5.889,91 e 11.778 euro, il richiedente potrà presentare domanda per un assegno in misura ridotta (decrescente rispetto all’importo base, in misura inversamente proporzionale al reddito percepito). Se la coppia percepisce reddito complessivo annuo inferiore ai 5.889,91 euro annui il richiedente potrà presentare domanda per l’assegno sociale in misura intera.

Se il richiedente ha 70 anni, o più, riceverà, in caso di accoglimento dell’istanza, una maggiorazione sull’importo dell’assegno sociale a cui avrebbe diritto se avesse meno di 70 anni.

Quando si parla di reddito percepito ci si riferisce al reddito annuo lordo IRPEF: la casa acquistata influisce sul reddito IRPEF solo con la rendita catastale (ma solo se è adibita ad abitazione del richiedente assegno sociale). La liquidità in conto corrente influirebbe sul reddito IRPEF esclusivamente per gli interessi attivi remunerati annualmente dalla banca, al netto dell’imposta di bollo (si tratta, infatti, di redditi soggetti a imposta sostitutiva – ma, sappiamo che, al momento, il tasso attivo creditore per i conti correnti è pressoché nullo, se non negativo). Le eredità, le vincite al lotto, eccetera, influiscono sul reddito annuo IRPEF esclusivamente per il periodo di imposta in cui si verificano, a meno che non siano effettuati investimenti, anche mobiliari, che generano reddito negli anni successivi. Questo per quanto attiene il requisito relativo alle soglie di reddito.


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