Mi stanno trattenendo circa 600 euro al mese per i prossimi 50 mesi (hanno iniziato a Ottobre di quest’anno), sommati fanno i circa 30 mila euro lordi della pensione che ho ricevuto nel periodo da Ottobre 2012, quando ripresi a lavorare come dipendente pubblico, a Settembre 2013, quando smisi definitivamente di lavorare. Fortunatamente non mi stanno chiedendo alcun interesse, né alcuna penale (questo è scritto esplicitamente nella raccomandata che mi hanno inviato a maggio). Non avendo la liquidità per pagare tutto in una unica soluzione, preferisco questa trattenuto, vista anche la assenza di interessi.
Ho ricercato un po’ di informazioni online e ho trovato questo articolo che può essere interessante per altri nella mia situazione: http://quotidianoentilocali.ilsole24ore.com/print/ABjWMeR/0
Sembra confermare che, come mi avete risposto, io sia tenuto a restituire solo il netto di quanto ho effettivamente versato. Però è consuetudine che venga notificato il lordo e che poi: o la trattenuto riduca l’imponibile fiscale; o si debba presentare domanda alla agenzia delle entrate per avere in dietro le tasse pagate in eccesso. Poiché nel mio caso la trattenuta non riduce l’imponibile, dovrò chiedere all’agenzia delle entrate la restituzione della tasse pagate in eccesso.
Innanzitutto grazie a lei per il prezioso contributo: è sempre utile e proficuo avere un feedback anche in contestazione alla risposta fornita, ma non sempre si incontra tanta cortesia.
Tuttavia, la questione da accertare resta essere l’importo totale di cui l’INPS chiede il rimborso: la circostanza che venga trattenuto un quinto del rateo pensionistico al lordo deli oneri fiscali non vuol dire automaticamente che l’INPS pretenda la restituzione di quanto a suo tempo da lei percepito indebitamente al lordo degli oneri fiscali.
Peraltro, se come lei scrive trattenendo circa 600 euro al mese per i prossimi 50 mesi (hanno iniziato a ottobre di quest’anno), sommati fanno i circa 30 mila euro lordi della pensione che ho ricevuto nel periodo da Ottobre 2012 vuol dire proprio che all’INPS lei restituirà solo quanto effettivamente percepito al netto degli oneri fiscali.
A meno che lei non intenda trattarsi di 30 mila euro euro non ricevuti, ma frutto delle somme indicate nei cedolini mensili, dunque al lordo degli oneri fiscali dovuti: se così fosse, l’imposta da lei rimborsata sarà automaticamente dedotta a cura dell’INPS dagli oneri fiscali relativi ai ratei pensionistici correnti per cui, alla fine, si tratterebbe solo di una partita di giro riconducibile a questioni contabili (fra erario e Istituto Nazionale di Previdenza Sociale), ma neutra nei confronti del pensionato.
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