Giovanni Napoletano

La vicenda si è dilungata, in effetti, più del previsto: dalle indicazioni dell’Antitrust fino all’attesa della sentenza del Tar, abbiamo aspettato parecchi mesi perché si decidesse sui rimborsi in merito al cambio di tariffazione, considerata illegittima, da 31 a 28 giorni della bolletta telefonica, poi tornata a regime dopo alcune disposizioni.

Ora, però, la data è fissata e non resta che procedere coi rimborsi.

Infatti, il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha deciso e disposto che, ripristinata per le bollette la fatturazione su base mensile, entro il 31 dicembre 2018 gli operatori di telefonia Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb, dovranno restituire in bolletta i giorni illegittimamente erosi agli utenti a seguito della fatturazione a 28 giorni delle offerte di telefonia fissa, anche di tipo convergente, attuata in violazione della delibera Agcom.

L’Autorità, con quattro delibere aveva diffidato gli operatori a far venir meno gli effetti dell’illegittima anticipazione della decorrenza delle fatture emesse successivamente alla data del 23 giugno 2017.

Ora, con l’ultima delibera, l’Agcm, è stato individuato il nuovo termine entro cui gli operatori dovranno ottemperare a quanto richiesto nei citati provvedimenti di diffida.

E dopo aver adito gli operatori interessati e le Associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori, ha disposto che entro il 31 dicembre 2018 Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb debbano restituire alla clientela, anche in più fatture, i giorni erosi per effetto della violazione dell’obbligo di cadenza di rinnovo delle offerte e della periodicità della fatturazione su base mensile.

Il calcolo dei giorni di servizio che ciascun operatore dovrà riconoscere in fattura ai propri utenti dovrà riguardare il periodo compreso tra il 23 giugno 2017 e la data in cui è stata ripristinata la fatturazione su base mensile.

Entro il 31 dicembre 2018, quindi, gli operatori dovranno adempiere alle diffide dell’Autorità attraverso la posticipazione della data di decorrenza della fattura per un numero di giorni pari a quelli illegittimamente erosi, eventualmente spalmati su più fatture).

Infine, va specificato anche che, per quanto riguarda gli utenti che nel frattempo hanno cambiato operatore, adeguate modalità di ristoro saranno definite all’esito dei contenziosi ancora pendenti dinanzi al Tar Lazio, la cui discussione di merito è prevista a breve.

Il provvedimento adottato dall’Autorità intende salvaguardare in tempi rapidi i diritti di tutti gli utenti coinvolti dagli aumenti tariffari imposti dagli operatori.

L’ammenda, per le compagnie indicate, è da saldare coi rimborsi da erogare entro la fine dell’anno.


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