Ornella De Bellis

Vorrei gentilmente capire se un giorno mio fratello per i debiti della srl fallita tipo iva etcc….dove era un prestanome che non ha mai svolto niente e viene esempio chiamato a processo e se viene riconosciuto incapace di intendere e volere come dice l articolo 85 non risponde dei reati e dei debiti di conseguenza il suo patrimonio personale non verrà toccato?

Cioè se viene dichiarato incapace di intendere e volere risponde ugualmente dei debiti della srl? Oppure no? Perche spesso in parte civile possono essere richiesti i danni in equivalente anche a una persona incapace di intendere e volere. Ma in questo caso cioè un prestanome di una srl fallita se viene riconosciuto incapace di intendere e volere può stare tranquillo oppure possono toccargli i beni personali?

Per quel che attiene il risarcimento danni, va preso in considerazione l’articolo 2047 del codice civile: in caso di danno cagionato da persona incapace di intendere o di volere, il risarcimento è dovuto da chi è tenuto alla sorveglianza dell’incapace (ma sembra, stranamente, non esser stato nominato nemmeno un giudice tutelare), salvo questi che provi di non aver potuto impedire il fatto. Nel caso in cui il danneggiato (lo Stato, nella fattispecie) non abbia potuto ottenere il risarcimento da chi è tenuto alla sorveglianza, il giudice, in considerazione delle condizioni economiche delle parti, può condannare l’autore del danno a un’equa indennità.

Tuttavia, a seguito dell’entrata in vigore della legge di riforma dell’assistenza psichiatrica (legge 180/1978), la presunzione di responsabilità prevista dall’articolo 2047 del codice civile potrebbe anche risultare configurabile, a carico della struttura sanitaria, nelle ipotesi in cui l’infermo di mente sia ricoverato presso la stessa; diversamente, il personale medico può essere chiamato a rispondere dei danni cagionati a terzi dall’attività illecita dell’incapace per inadeguata organizzazione dei servizi di cura, per errori di diagnosi o di terapia.

Insomma, si potrebbe anche arrivare al paradosso che per i danni cagionati allo Stato dal soggetto incapace di intendere e di volere, potrebbe essere riconosciuta la responsabilità di una entità parastatale (la ASL).

Il suggerimento è comunque quello di evitare di approfondire troppo la questione: è inutile, dal momento che non troverà mai una risposta affidabile che escluda, o confermi, il verificarsi degli eventi che lei teme. La problematica è troppo articolata e complessa per poter prevedere un esito del tipo on/off: il giudice sarà chiamato a decidere, come già accennato, soprattutto sulla base delle perizie mediche che saranno necessariamente disposte in un eventuale contenzioso penale e/o civile.

Anche alla luce del fatto che, in questa sede, non sono stati forniti elementi fondamentali per ipotizzare l’evolversi di un eventuale contenzioso, nonché per capire come un soggetto (suo fratello) che per effetto di un’infermità ovvero di una menomazione fisica o psichica, si trova nella impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi, non sia stato assistito da un amministratore di sostegno, nominato dal giudice tutelare. (articolo 404 del codice civile).


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