L’unico (disperato) tentativo da fare è inviare un reclamo scritto ad Enel Energia (preferibilmente con raccomandata AR via posta prioritaria, se si vuole avere un riscontro dell’effettiva avvenuto ricevimento dell’istanza, magari anticipandola via fax nella stessa giornata di oggi) lamentando l’omessa fatturazione periodica dei consumi a far data dal cambio fornitore avvenuto nel 2017 fino all’aprile 2018, l’insostenibilità della soma pretesa con la prima bolletta di aprile 2018, l’impossibilità di adempiere all’intimazione entro il primo novembre e richiedendo, contestualmente, la dilazione di quanto dovuto.
La raccomandazione è che i toni siano morbidi e non ultimativi, nella consapevolezza che lei è passata, come si suol dire, dalla ragione al torto: perché se è vero che all’origine della vicenda c’è la mancata puntualità nella fatturazione periodica dei consumi di gas da parte di Enel Energia è altresì evidente come lei abbia trascurato, comunque, l’obbligo di richiedere, almeno, la dilazione della pretesa notificatale da aprile (e siamo a novembre). Il fatto che, poi, lei sia anche recidiva riguardo a morosità nei pagamenti, non depone certamente a suo favore in un eventuale contenzioso – anche in sede di conciliazione – dopo l’inevitabile disalimentazione (distacco del contatore) che seguirà l’inadempimento a cui è chiamata entro il primo novembre, fermo restando l’atteggiamento del fornitore nel pretendere il rigoroso rispetto di quanto intimato.
Lei, che studia giurisprudenza, comprenderà certamente che non può assolutamente eccepire, in un tale contesto, il mancato rispetto del preavviso. In pratica, dovrà fare a meno del gas se non riesce a commuovere qualche funzionario di Enel Energia: chi le scrive ha vissuto la medesima esperienza con ENI gas ed è stato costretto ad attrezzarsi, per un lungo periodo, con scaldabagno e fornelli elettrici.
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