Giuseppe Pennuto

In linea generale, il codice della strada non vieta di fumare mentre si guida: in alcuni casi, però, si può incorrere in una sanzione per trasgressione alle regole generali per la tutela dei non fumatori.

Vediamo di essere più chiari.

Con il decreto legislativo 6/2016 è stato stabilito il divieto di fumare in auto, sia che essa sia in movimento che sia ferma in sosta, se al suo interno è presente un minore di 18 anni, una donna in stato di gravidanza o se si è nelle vicinanze di un ospedale.

Questo decreto estende la legge 3/2003, a tutela della salute, recependo la direttiva europea del 2014.

Le norme sul divieto di fumare, nei casi sopracitati, prevedono una sanzione che parte da 27,50 per arrivare a 275,00 euro.

Quando la violazione è compiuta davanti a un minore di 12 anni o di una donna in evidente stato di gravidanza la multa viene raddoppiata e si può arrivare a pagare più di 500 euro.

Essendo sanzioni disciplinate dalle regole generali per la tutela dei non fumatori e non dal Codice della Strada, non sono concessi sconti per chi paga entro i cinque giorni, come solitamente avviene.

Inoltre vengono cambiate anche le modalità di ricorso: si può chiedere ricorso solo al prefetto entro 30 giorni, e non anche al Giudice entro 60 giorni, come previsto in casi analoghi.

Il Ministero della Salute in questo modo vuole tutelare la salute dei non fumatori e in particolare quella del nascituro, di bambini e giovani dal pericolo del fumo passivo.

Sembra, però, che prossimamente la legge possa subire ulteriori modifiche, rimanendo in tema con la direttiva europea di diminuire il numero di fumatori e punire maggiormente i trasgressori, estendendo il divieto assoluto di fumare in macchina.

Staremo a vedere.


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