Patrizio Oliva

Dopo la conquista di Facebook e Instagram, gli inserzionisti di tutto il mondo si stanno preparando ad invadere, con il nullaosta di Zuckerberg, l’ultimo baluardo rimasto senza pubblicità: naturalmente stiamo parlando della famosissima app di messaggistica, Whatsapp.

In realtà, parliamoci chiaro, la pubblicità su WhatsApp non è neanche una grande novità.

Certo è che da quando è nata, l’app di messaggistica di Brian Acton e Jan Koum, poi acquistata dal padre fondatore di Facebook, qualcosa deve essere cambiato profondamente, ma forse quello che è cambiato è semplicemente il mercato.

Agli albori dell’app i due vantavano il motto No ads, no games, no gimmicks.

Attualmente, però, quello della messaggistica è un mercato ben più profondo e radicato nell’immaginario collettivo delle masse.

Ed è, principalmente, un’ottima occasione per fare business.

Dunque, c’è poco da fare: WhatsApp introdurrà le sue pubblicità a partire dal terzo trimestre del 2019, forse anche dal prossimo mese di gennaio.

La compagnia tiene a sottolineare, però, che le pubblicità esposte non saranno invasive e non aggrediranno le conversazioni degli utenti.

Le pubblicità arriveranno sulle Stories, o nel caso di Whatsapp gli “Stati”, come del resto già successo su Instagram.

Sembra si eviteranno fenomeni di spamming e di intrusione, anche se tuttavia pare che verranno date possibilità alle aziende di contattare gli utenti finali.

Bisogna dire che applicazioni business inserite su WhatsApp potrebbero risultare molto utili: ad esempio è il caso degli sms bancari, inviati dagli istituti di credito per informare gli utenti di eventuali operazioni bancarie effettuate o ricevute dal cliente.

Le aziende potrebbero quindi utilizzare sistemi automatizzati di contatto dei propri clienti e quest’ultimi potrebbero accedere ad informazioni utili tramite la nota applicazione.

Certo sarà importante, per l’applicazione dall’icona verde, incrementare e migliorare la protezione dei dati personali e della privacy degli utenti, considerando che la crittografia end-to-end, una volta promossa la pubblicità potrebbe non garantire la totale affidabilità da questo punto di vista.

Di certo, il noto sistema di messaggistica istantanea sta assumendo sempre di più un forte ruolo anche dal punto di vista commerciale per le aziende.


Per visualizzare l'intera discussione, completa di domanda e risposta, clicca qui.