Nelle collaborazioni coordinate e continuative e figure assimilate, il contributo contributivo è per 2/3 a carico del committente e per 1/3 a carico del collaboratore. L’obbligo di versamento compete tuttavia al committente anche per la quota a carico del lavoratore, che viene pertanto trattenuta all’atto della corresponsione del compenso.
Poichè l’aliquota contributiva per la gestione separata in riferimento ai soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatori, per il 2018, si aggira intorno al 34%, dall’importo lordo spettante a sua figlia, occorrerà preventivare un prelievo contributivo intorno all’11%-11,5%.
Per quanto attiene l’imposta sul reddito, l’Amministrazione dovrà sicuramente effettuare una ritenuta d’acconto pari al 20% sull’importo lordo, dedotta la somma destinata a servire la contribuzione INPS.
Ciò è dovuto alla circostanza che l’Amministrazione, al momento dell’erogazione dei compensi, non conosce la situazione reddituale del percipiente (altre prestazioni nel corso dell’anno con altre parti datoriali). In pratica, non sa di quali redditi, ed in quale misura, sua figlia abbia già beneficiato e beneficerà fino a fine anno.
Anche sua figlia fruirà della NO TAX AREA (fino a 8 mila euro per i redditi da pensione e da lavoro dipendente o assimilato; fino a 4.800 euro per i redditi da lavoro autonomo occasionale;) e potrà recuperare l’imposta nel 2019 alla presentazione della dichiarazione Redditi Persone fisiche 2018.
Facendo i conti della serva, circa 230 euro andranno all’INPS ed altri 372 euro (più o meno) serviranno a pagare l’Imposta sul Reddito delle PErsone Fisiche; soldi, questi ultimi, che tuttavia verranno rimborsati nel 2019.
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