Avevamo già trattato la questione, tempo fa, con questo articolo: successivi approfondimenti hanno portato a stabilire che il problema riscontrato non è riconducibile alla società distributrice del carburante.
Infatti, il rifornimento di carburante in self-service pre-pay con pagamento a mezzo carta di credito/bancomat prevede che venga effettuata una pre-autorizzazione (in genere di 101 euro) pari al tetto massimo di carburante erogabile a ogni singola transazione (clausola, che, peraltro, si accetta esplicitamente con la sottoscrizione del contratto standard e della quale si dovrebbe essere al corrente).
Tale meccanismo e i conseguenti tempi di riaccredito dell’importo al netto di quanto effettivamente addebitabile per il prelievo di carburante, non dipendono quindi dal gestore dell’impianto di distribuzione, né dalla società distributrice, ma sono di competenza del circuito bancario emittente della carta. E, quindi, il gestore della stazione di rifornimento non può essere tenuto a fornire una informazione della quale il cliente informato, e aduso a servirsi delle carte di credito, dovrebbe essere ampiamente al corrente.
Per lamentare, invece, eventuali eccessivi tempi di riaccredito dell’importo non utilizzato, è consigliabile presentare reclamo scritto alla banca emittente la carta e, successivamente, se del caso, adire l’Arbitro Bancario Finanziario.
Per visualizzare l'intera discussione, completa di domanda e risposta, clicca qui.