Ho ancora dei dubbi. La filiera delle cessioni dovrebbe essere: FINDOMESTIC – BANCA IFIS – CRIO SPV (come risulta dal contratto inviato per mail e dalle due lettere di cessione del credito) Manca all’appello la cessione dell’ultima società, che è quella che mi ha contattata, la LINK FINANCIAL SPA e un’indicazione chiara degli interessi o spese di recupero.
Ripeto voglio pagare il debito ma non riesco a venirne fuori. Le due lettere di cessione inviatemi per e-mail non sono copie conformi, non sono firmate digitalmente e si rifiutano di darmi una pec di riferimento della LINK FINANCIAL SPA con cui effettuare la trasmissione delle varie comunicazioni.
Posso pretenderlo? Sembra una sciocchezza ma mi sembrano poco trasparenti. Con la Pec avrei un rapporto di consegna (per esempio per inviare le ricevute dei bonifici che effettuerò ).
Per quanto riguarda le cambiali, come posso sapere se le hanno effettivamente loro o se hanno solo documentazione incompleta? Posso chiedere di averle in visione e che mi vengano restituite man mano che procedo con i pagamenti?
So di aver fatto un pasticcio ma non riesco più a risalire al tutto perché se ne occupava il mio ex compagno.
Ora mi ritrovo a gestire un debito di cui sono stata incautamente firmataria , così come per le cambiali che avrebbero dovuto essere pagate da lui ma che ho sottoscritto io perché in possesso di contratto regolare. In questo momento sono rimasta anche senza lavoro e con un bambino da crescere.
Sono stata stupida e superficiale ma non vorrei essere presa nuovamente per il collo. Vorrei fare il necessario per tutelarmi.Inoltre , secondo lei, è mio diritto richiedere un accordo scritto o vale quello ceduto di volta in volta? Cosa dovrei richiedere, visto che non ho avuto neanche una notifica scritta della richiesta di pagamento e mi hanno richiesto un bonifico permanente per le rate con anticipo del 20%? Sono abbastanza sfinita dal modo poco chiaro e, ripeto, solo telefonico, con cui sono stata contattata.
Per riprendere il controllo della situazione la cosa migliore da fare è inviare una raccomandata AR a Link Financial, possibilmente in piego cartaceo: nella missiva farà cenno al contatto instaurato con gli addetti al recupero crediti presentatisi come impiegati della società destinataria del plico, si dichiarerà disposta a pagare il dovuto dopo aver accertato la legittimità della destinataria a riscuotere il credito non adempiuto (lettere di cessione che comunque permettano di ricostruire la filiera da Findomestic e Link Financial) aver appurato la certezza della pretesa (contratto originario con Findomestic) e la consistenza della stessa (estratto conto cronologico). Condizionerà anche l’eventuale pagamento dell’insoluto alla restituzione delle cambiali, dal momento che la cessione del credito da un soggetto A ad un soggetto B prevede anche il trasferimento dei titoli di credito detenuti dal cedente A al cessionario B, eventualmente emessi dal debitore per pagare il debito ad A e poi non onorati alla scadenza.
Nessun anticipo via bonifico (o qualsiasi altro strumento di pagamento) dovrà essere effettuato fino a quando non saranno state rispettate le (ragionevoli) condizioni imposte con la raccomandata AR. Peraltro, qualora la LINK Financial decidesse di adire un giudice per l’escussione coattiva della pretesa creditizia, dovrà comunque esibire una documentazione equivalente a quella da lei richiesta e, in ogni caso, dovrebbe spiegare perché, a fronte della dichiarata disponibilità del debitore ad adempiere (disponibilità suggellata proprio dalla raccomandata AR spedita al creditore) avesse deciso di rinunciare a perseguire la composizione stragiudiziale del contenzioso.
Questo per dirle che non deve temere, nel frattempo, alcuna rappresaglia di tipo giudiziale: la verità è che il più delle volte chi pretende il credito non ha la necessaria documentazione a supporto e varca, consapevolmente o meno, la sottile linea che stabilisce il confine fra attività di recupero crediti ed estorsione.
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