Patrizio Oliva

Per evitare l’azione revocatoria dei terreni l’unica è venderli a terzi, non parenti o affini, a prezzi di mercato, con passaggio di denaro tracciabile, sperando che decorrano i cinque anni di prescrizione dalla pubblicazione degli atti senza avvio di azioni revocatorie da parte dei creditori o che le stesse vengano dichiarate inammissibili dal giudice perchè i terzi ritenuti incolpevoli e non a conoscenza della posizione debitoria dell’alienante.

Per quanto attiene il Trattamento di Fine Rapporto, invece, converrà sfruttare tutte le norme di legge per fruire delle anticipazioni e diminuire il montante. All’atto della liquidazione, se non interverrà il pignoramento del quinto, l’importo liquidato andrà depositato su un conto corrente intestato a terzi. L’ideale sarebbe un licenziamento, o dimissioni volontarie, con successiva riassunzione.

Insomma, il patrimonio immobiliare va liquidato, incrociando le dita per almeno un quinquennio. Il TFR eroso nel tempo, per quanto possibile, e al momento della liquidazione speso subito in donne, gioco e champagne …


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