In riscontro alla vostra risposta vorrei solo precisare quanto segue:
1) La mia pensione netta accreditata in banca ammonta a Euro 1577.00 in quanto già decurtata da 3 anni di 400.00 euro di cessione volontaria e da euro 324 dal 5/2017 per pignoramento come descritto.
2) L’assegno divorzile da me sospeso da 10/2017 è per incapacità a sostenere l’esborso mensile di altre 300 euro, ma la mia ex moglie è tuttora single.
3) La inammisibilità dettata dal giudice è conseguente alla mancata decisione dello stesso da 5/2017 a 5/2018, decisione avvenuta solo dopo 7 giorni dalla richiesta dell’avvocato della mia ex al cambio di giudice in quanto non aveva ancora deciso dopo un anno pur avendo ricevuto memoria per l’eventuale assegnazione dell’importo accantonato a vantaggio della mia ex per crediti alimentari.
L’avvocato della mia ex credo abbia comunque impugnato la decisione del giudice circa la inammissibilità della sua richiesta.
Grazie per il suo feedback che aiuta ad inquadrare meglio il contesto: confermiamo la capienza del pignoramento per crediti alimentari della sua pensione già pignorata fino ad un massimo teorico di 540 euro.
Aggiungiamo, inoltre, che la sua ex potrà procedere, senza dover avviare ulteriori azioni esecutive nei suoi confronti (pignoramento), ex articolo 8 della legge 898/1970, in base al quale il coniuge cui spetta la corresponsione periodica dell’assegno divorzile, dopo la costituzione in mora a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento del soggetto obbligato e inadempiente per un periodo di almeno trenta giorni, può notificare il provvedimento in cui è stabilita la misura dell’assegno ai terzi tenuti a corrispondere periodicamente somme di denaro al coniuge obbligato (nella fattispecie l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) con l’invito a versarle direttamente le somme dovute.
Anche l’articolo 156 del codice civile prevede che, in caso di inadempimento, su richiesta dell’avente diritto, il giudice può ordinare all’INPS, tenuto a corrispondere la pensione all’obbligato, che una parte di essa venga versata direttamente all’avente diritto.
Pertanto, ben presto la sua pensione sarà oggetto di prelievo alla fonte per ulteriori 300 euro fissati dal giudice come assegno divorzile.
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