Patrizio Oliva

In effetti, il nuovo Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha parlato dell’eventualità di istituire una sorta di pace fiscale per le cartelle iscritte a ruolo per debiti sotto i 200 mila euro.

La proposta di Salvini è chiara.

Il condono usa e getta non va bene, meglio una pace fiscale.

Questo perché milioni di italiani sono ostaggio dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (Ader) e non pagheranno mai quelle cartelle.

Quindi, la svolta sarebbe chiedere a chi ha cartelle sotto i 200 mila euro il 15 per cento di quello che riescono a pagare: una percentuale minima.

In Italia, infatti, il volume delle cartelle maturato presso ADER oggi vale 1.054 miliardi di euro.

Una parte di questi soldi non sono riscuotibili perché la persona è defunta, oppure la sua attività è fallita, una parte perché il soggetto è nullatenente e non ha beni mobili o immobili intestati.

C’è poi un gran numero di cittadini che potrebbero pagare, ma che magari hanno chiuso la propria attività.

Il volume di soldi esigibili ammonta a circa 600 miliardi di euro.

Se a queste persone si chiede, a seconda delle condizioni in cui si trovano, di pagare una percentuale del 6,10 o 25 per cento di quanto devono a ADER, è possibile intascare una buona parte dell’ammontare che, altrimenti, resterebbe inesigibile.

La proposta, in effetti, è inserita nel programma elettorale della Lega: non è altro che il disegno di legge 31/70 sulla Flat tax.

Naturalmente non si parla di singole cartelle, ma di debiti sotto ai 200 mila euro.

Una misura che va anche nella direzione di poter dare una possibilità di ripartire a chi pensava di non potercela fare più a causa della crisi e della concorrenza sempre crescente.

Che dire, speriamo bene.


Per visualizzare l'intera discussione, completa di domanda e risposta, clicca qui.