Giorgio Martini

Non si può assolutamente pensare di accettare le condizioni imposte dalla ex convivente: una volta ottenuta l’intera proprietà del terreno, qualsiasi accordo che preveda la rinuncia alla casa in cui c’è stata convivenza, e in cui vivono i figli della coppia, sarebbe facilmente invalidato, anche se formalizzato come conseguenza diretta del trasferimento di proprietà del 50% del terreno.

Il suggerimento è quello di evitare che si aggiunga il danno alla beffa: e dunque, di rassegnarsi a lasciare le cose come stanno.

L’accordo potrebbe essere perfezionato solo con i tre figli, se non fossero stati minori e risultassero autosufficienti economicamente, con una loro variazione di residenza in cambio della donazione del 50% del terreno edificabile.

In un simile contesto, infatti, la signora non avrebbe più alcun diritto ad occupare la casa, specie se in convivenza con un nuovo compagno. Dunque, a nostro parere, le conviene attendere pazientemente.


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