Lilla De Angelis

Certamente la legge 3/2010 può aiutarla ad uscire dalla situazione di sovraindebitamento in cui versa: dovrebbe trovare un accordo con i creditori titolari di almeno il 60% della massa debitoria attuale, per chiedere una ristrutturazione del debito, compatibile con le sue esigenze di sopravvivenza.

La proposta che potrebbe fare è questa:

rata mensile a Fineco 50 euro;
rata mensile a Carrefour 150 euro;
rata mensile a Consel 50 euro;
rata mensile a Findomestic 50 euro;

per un totale di prelevo mensile pari a 300 euro (20% dello stipendio).

Questo link consente di accedere al registro gestito dal Ministero della Giustizia dove è possibile reperire l’elenco degli organismi abilitati alla composizione della crisi da sovraindebitamento, nonché tutti i dati di contatto, per ottenere adeguata assistenza nella presentazione di un’istanza di composizione della crisi da sovraindebitamento, attraverso l’accordo con i creditori, presso il Tribunale territorialmente competente.

Perchè quella appena indicata sarebbe una proposta vantaggiosa per Fineco, Carrefour, Consel e Findomestic? Perchè se lei smettesse di pagare ed attendesse il pignoramento dello stipendio, il giudice assegnerebbe al primo creditore procedente il 20% dello stipendio del debitore (al netto degli oneri fiscali e contributivi), cioè 300 euro. Ma gli altri creditori dovrebbero attendere il completo soddisfo del creditore che li ha preceduti e, in quel momento, si ripeterebbe la stessa storia: il secondo che avesse avviato l’azione esecutiva prenderebbe i 300 euro, gli altri due resterebbero ancora al palo.

Naturalmente, l’accettazione della proposta sarebbe vantaggiosa anche per il debitore, nel senso che all’esposizione attuale si aggiungerebbero gli oneri di giudizio e quindi occorrerebbero un paio di anni di prelievo destinati esclusivamente a saldare le spese legali. Oltre al fatto che gli inadempimenti potrebbero determinare segnalazioni alla CRIF (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria) e quindi l’impossibilità di ottenere altri prestiti: ma questo è forse un aspetto positivo della questione, dal momento che lei è già abbondantemente sovraindebitato.

Insomma, il pignoramento del 20% dello stipendio non dovrebbe costituire un problema rilevante per il debitore sovraindebitato ed impossibilitato a sostenere economicamente una rata mensile, al servizio del debito attuale, pari a 550 euro, ovvero al 37% della retribuzione percepita. Considerando anche la possibilità che qualche creditore decida di non agire legalmente e preferisca cedere il credito che potrebbe essere successivamente regolato con sconto a saldo stralcio.

In conclusione, provi a seguire la via dell’accordo con i creditori ex legge 3/2012. Se andasse male sospenda tutti i rimborsi ed attenda il pignoramento per realizzare quella che chiamiamo ristrutturazione del debito fai da te. Quello che poteva fare per trovare una soluzione ragionevole per tutti (creditori e debitore), l’avrà fatto.


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