Purtroppo la legge parla chiaro e dispone che gli eredi del contribuente devono comunicare all’ufficio delle imposte del domicilio fiscale del defunto, le proprie generalità e il proprio domicilio fiscale. La comunicazione può essere presentata direttamente all’ufficio o trasmessa mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento, nel qual caso si intende fatta nel giorno di spedizione.
Questo per fare in modo che eventuali pretese di riscossione per debiti del defunto con la Pubblica Amministrazione vengano inviate all’erede.
Quando, correttamente come lei rileva (e come spesso accade), non conoscendo le obbligazioni del defunto verso l’erario, l’erede non adempie alla disposizione di cui all’articolo 65 del dpr 600/1973, la cartella esattoriale, per omesso pagamento del bollo auto, viene inviata al defunto. In tale contesto, tuttavia, l’erede non può eccepire il vizio di notifica e paga il debito, ad esclusioni delle sanzioni comminate al defunto per il ritardo nell’adempimento, che sono personali e non si trasmettono nella successione.
Per visualizzare l'intera discussione, completa di domanda e risposta, clicca qui.