Andrea Ricciardi

E’ vero: il tribunale di Ivrea ha disposto, a carico della compagnia Vodafone, il rimborso, previa comunicazione telefonica, a tutti gli abbonati, per le somme illegittimamente riscosse in merito al cambio di fatturazione a 28 da 30/31 giorni.

A parere del Tribunale, sono nulle le clausole che dal giugno 2017 hanno consentito la fatturazione a 28 giorni e l’applicazione di questo sistema costituisce pratica commerciale scorretta che ha gravemente danneggiato i consumatori.

Per queste ragioni ha inibito l’applicazione delle clausole e dei sistemi di rinnovo e fatturazione a 28 giorni, condannando Vodafone a pubblicare il dispositivo dell’ordinanza sull’home page del proprio sito, su vari quotidiani.

La stessa Vodafone, come accennato, dovrà inoltre inviare agli abbonati una comunicazione per informarli che la fatturazione a 28 giorni è illegittima, che verrà nuovamente riportata alla cadenza mensile e che hanno diritto alla restituzione delle somme indebitamente corrisposte.

In merito alla questione, va detto che la decisione del Tribunale di Ivrea si colloca nel solco già tracciato dalla legge del 2017 che ha imposto lo stop alla fatturazione a 28 giorni, nonché dalla decisione del Tar Lazio.

Da un lato, infatti, la riforma di fine anno ha imposto l’obbligo della fatturazione dei servizi su base mensile, con un irrobustimento dei poteri di vigilanza da parte delle competenti autorità e soprattutto dell’Agcom e un aumento delle sanzioni da queste ultime comminabili.

Dall’altro, l’ordinanza del Tar Lazio che ha dato ragione all’Agcom, confermando l’illegittimità della fatturazione a 28 giorni.

Per il Tar del Lazio, dunque, è corretta la fatturazione mensile delle bollette telefoniche e non quella 28 giorni.

Tuttavia, per il rimborso bisognerà attendere fino ad ottobre.

Su questo punto, infatti, il Tar Lazio ha ritenuto di rinviare la decisione all’udienza di merito (già fissata al 31 ottobre 2017), atteso anche che il carattere, allo stato, indeterminato della somma da corrispondere agli utenti, per effetto dello storno (nella prima fattura emessa con cadenza mensile) dei predetti importi, appare in grado di incidere sugli equilibri finanziario-contabili dell’azienda.


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