Giuseppe Pennuto

Prima di rispondere alla questione se occultare la targa per evitare le multe costituisca, o meno, reato, va considerata la questione temporale: infatti, gli addetti alle forze di polizia sono abituati a questo tipo di espedienti.

Se, dopo aver visto la foto della sua targa scattata dal velox, il vigile, o chi per lui, si accorge della lettera oscurata, si procede di ufficio a controlli.

Ci vuole più tempo, ma sicuramente la macchina ed il proprietario vengono rinvenuti. Una lettera è cosa di poco conto e la multa potrebbe arrivare lo stesso, magari mettendoci qualche settimana in più.

Certo, ci sono anche casi in cui la targa viene oscurata quasi del tutto, o addirittura cambiate lettere per tentare di duplicare altre targhe.

Anche in questi casi, comunque, anche se più difficile, la maggior parte delle volte il reale responsabile viene trovato.

Ed oltre a pagare la sanzione amministrativa, che si voleva evitare, sono guai molto più grossi.

Infatti, l’articolo 490 del codice penale, dispone che chiunque, in tutto o in parte, distrugge, sopprime od occulta un atto pubblico vero, o, al fine di recare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, distrugge, sopprime od occulta un testamento olografo, una cambiale o un altro titolo di credito trasmissibile per girata o al portatore veri, soggiace rispettivamente alle pene stabilite negli articoli 476, 477 e 482, secondo le distinzioni in essi contenute.

Qui, la domanda sorge spontanea: può la targa di un autoveicolo essere considerata un atto pubblico?

Secondo la Suprema Corte, sì.

Coprire anche solo una lettera della targa dell’auto è reato. La soppressione, la distruzione o l’occultamento di targhe di autoveicoli infatti configura illecito penalmente rilevante ai sensi dell’art. 490 c.p. soppressione, distruzione e occultamento di atti veri.

Lo ha deciso la sesta sezione penale della Cassazione con sentenza n. 9013/2018.

Dunque, meglio evitare. Paradossalmente, un furbetto, per evitare la sanzione amministrativa, si trova con un capo di imputazione molto più grave e la fedina macchiata.


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