Giovanni Napoletano

Sì, i sacchetti biodegradabili per la frutta e la verdura si potranno anche portare da casa: è arrivata, infatti, la tanto attesa sentenza del Consiglio di Stato in merito alla questione, che ha fatto molto rumore, dei sacchetti biodegradabili a pagamento di frutta e verdura per la spesa, che aveva fatto indignare milioni di consumatori.

Infatti, con il parere del CdS numero 859 del 29 marzo 2018, viene concessa al consumatore la facoltà di portare al supermercato i sacchetti biodegradabili usati, ma comunque puliti, tenuti in casa e/o acquistati altrove.

Il principio fissato dal Consiglio di Stato è semplice: proprio per il fatto di essere ecologiche, le buste compostabili hanno un valore economico in sé, quindi non possono essere sottratte alla logica del mercato.

In virtù di questo, perché vietare ai consumatori di comprare i sacchetti da qualsiasi altra parte e portarli in negozio per riempirli con la merce che comprano?

Pertanto, con il parere appena emesso si va a modificare quanto disposto dall’articolo 226 – ter del dlgs 152/2006 e, di conseguenza, l’obbligo imposto dall’articolo 9 bis del decreto legge 91/2017, cosiddetto Decreto Mezzogiorno.

Con questa modifica, dunque, anche se i sacchetti biodegradabili per frutta e verdura si continueranno a pagare, gli esercenti saranno comunque obbligati a consentire l’utilizzo dei sacchetti portati da casa direttamente dai consumatori.

Come anche, eventualmente, altri tipi di contenitori non di plastica.

E, ovviamente, a tale disposizione dovranno attenersi non solo i supermercati della grande distribuzione, ma anche i piccoli esercizi commerciali a conduzione familiare.

Una piccola vittoria.


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