E’ vero, la compagnia Vodafone ha annunciato di voler mettere in atto alcuni rincari a partire da giugno-luglio, sia su rete fissa che su cellulare.
Per quanto riguarda la rete fissa, secondo quanto riportato dalla compagnia stessa a causa delle mutate condizioni di mercato, t la bolletta sarà aumentata di 1.50 o 2 euro al mese. A
quanto dichiarato, costi necessari per mantenere alta la qualità del servizio.
Per quanto riguarda il mobile, la storia è identica.
Sempre per mantenere un servizio di alta qualità, Vodafone farà pagare da 1.50 a 2 euro in più al mese ai propri utenti.
E’ lecito questo modus operandi?
A tutti gli effetti Vodafone sta modificando le condizioni contrattuali senza lasciare alcuna voce in capitolo ai consumatori, che ovviamente non sono d’accordo.
In realtà, i casi di violazioni palesi di leggi a tutela del consumatore sono numerose e troppo spesso impunite.
Ad esempio, alcuni operatori costringono i consumatori ad utilizzare il modem imposto dal provider, senza lasciare la possibilità di scelta di noleggio o meno.
Un altro caso sono le penali di recesso.
Recentemente, il governo era riuscito a far abolire le spese di recesso del contratto, legge subito aggirata dagli operatori: se si prova a recedere da un contratto, spesso ci si vede costretti al pagamento di sconti usufruiti, una vera e propria penale.
Insomma, oltre alla possibilità di recesso per modifiche contrattuali all’utente non rimangono molte possibili scelte.
Purtroppo, Agcom e Antitrust hanno spazio di manovra davvero ridotto.
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