Giuseppe Pennuto

Per quanto si provi ad essere diligenti alla guida, capita a molti di non riuscire a vedere un autovelox, nascosto bene e poco segnalato, e non fare in tempo a decelerare per rispettare il limite di velocità imposto.

Come comportarsi in queste ipotesi: bisogna sempre pagare la multa?

In realtà esistono dei casi in cui è possibile contestare la segnalazione di infrazione ricevuta, ed evitare quindi un esborso economico che di sicuro non fa mai piacere.

Per capire se una multa per eccesso di velocità può essere contestata, per prima cosa è bene sapere quali sono le regole di posizionamento dell’autovelox che devono essere rispettate.

Lo strumento di rilevazione della velocità, infatti, deve essere segnalato in maniera opportuna con apposita segnaletica per evitare che gli automobilisti lo vedano solo alla fine frenando all’improvviso e creando possibili problemi alla circolazione.

In base a quanto stabilito dalla giurisprudenza la segnaletica che avvisa la presenza di autovelox deve rispettare i seguenti requisiti:

  • non essendoci una distanza minima tra cartello e autovelox, il segnale deve però essere sistemato con adeguato anticipo, da valutare in base al tipo di strada;
  • non c’è bisogno di ripetere il cartello se l’autovelox è fino a un raggio di distanza di 4 km;
  • in caso di intersezione di una strada secondaria su quella principale non sussiste obbligo di ripetere il cartello;
  • al cartello fisso che segnala del controllo elettronico della velocità va aggiunto anche un cartello mobile tutte le volte che, solitamente, in quel luogo non vengono effettuati controlli (questo sulla base della circolare Minniti diramata la scorsa estate).

Se uno o più di questi requisiti non vengono rispettati, la multa può essere contestata dall’automobilista.

Altro aspetto da considerare per capire se una multa può essere contestata oppure no è il posizionamento della volante di polizia.

Secondo le direttive la volante deve essere ben visibile e non può nascondersi tra la vegetazione.

Inoltre, nel verbale di infrazione redatto la polizia deve indicare anche la data dell’ultima taratura dell’autovelox, a pena di nullità del verbale stesso.

Di recente sulla questione è intervenuta la Corte costituzionale che ha sancito la nullità di tutte quelle multe fatte con autovelox la cui ultima revisione aveva più di un anno.

Se non è indicata tale data o se l’autovelox non risulta a norma, l’automobilista può contestare la contravvenzione.

Peraltro ci si chiede se una multa effettuata con un autovelox non perfettamente visibile sia valida oppure contestabile.

In linea di massima si può affermare che, qualora l’autovelox sia segnalato nel rispetto delle regole viste in precedenza, anche se non perfettamente visibile perché magari collocato dopo una lunga fila di alberi, la multa resta valida e va pagata.

Discorso diverso nei casi in cui l’autovelox sia volutamente occultato, ad esempio inserendolo all’interno di un auto civetta: in questo caso secondo la giurisprudenza la multa può essere contestata.


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