Carla Benvenuto

Se non sono stati mai posti in essere trasferimenti di denaro da conti correnti a lei intestati e detenuti in banche di diritto italiano al conto estero, aperto presso la banca croata, e/o viceversa, il suo conto corrente croato non risulterà censito in Anagrafe Tributaria.

Ma, sicuramente, non potrà dormire sonni del tutto tranquilli fino a quando i suoi risparmi verranno depositati su un conto corrente intestato a lei, anche se in un paese estero, peggio se aderente all’Unione Europea, quale la Croazia.

L’iscrizione all’AIRE potrebbe avere, infatti, effetti del tutto indesiderati: qualora l’Agenzia delle Entrate Riscossione decidesse di tentare la riscossione coattiva nei suoi confronti, potrebbe chiedere, assistenza diretta all’omologa croata.

Infatti, sono ormai innumerevoli le direttive di Bruxelles finalizzate a stabilire le regole secondo le quali i Paesi dell’Unione europea (UE) devono prestare mutua assistenza ai fini del recupero dei crediti fiscali. Sono state da tempo standardizzate le procedure (modelli, e referenti) per avviare il recupero dei crediti fiscali vantati dalle amministrazioni nazionali nei confronti di cittadini che si spostano nell’aera UE.

Insomma, non sarebbe poi così difficile, per Agenzia Entrate Riscossione venire a conoscenza dei patrimoni detenuti e dei redditi percepiti dal debitore in Croazia e agire consequenzialmente.


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