Simonetta Folliero

Lei ha diritto a chiudere il conto corrente anche se in rosso: la banca provvederà poi ad implementare i passi per il rimborso del debito così come determinato alla chiusura del conto corrente.

Successivamente, qualora il creditore decidesse di non procedere giudizialmente, ma preferisse cedere il credito vantato ad una società di recupero, potrà, eventualmente, presentare una proposta transattiva di saldo stralcio al creditore cessionario.

Secondo la giurisprudenza dell’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) il titolare di contratto di conto corrente ha diritto ad ottenere la chiusura dello stesso mediante semplice dichiarazione di volontà indirizzata alla banca.

L’articolo 1855 del codice civile, infatti, prevede che se l’operazione regolata in conto corrente è a tempo indeterminato ciascuna delle parti può recedere dal contratto, dandone preavviso, di norma, nel termine di quindici giorni.

In più di una occasione, l’ABF ha chiarito che la cessazione del rapporto di conto corrente si produce per effetto della semplice dichiarazione del cliente formulata alla banca, indipendentemente dalla sussistenza di un saldo negativo del conto.

Pertanto, qualora la banca si rifiutasse di procedere alla chiusura del conto corrente e mantenere in vita il rapporto in ragione dell’esistenza di un saldo negativo a carico del cliente, lei potrà chiedere la detrazione dal saldo negativo degli importi che, eventualmente, le dovessero essere addebitati per le spese di tenuta del conto successivamente alla data in cui quest’ultimo avrebbe dovuto essere estinto (al massimo quindici giorni dopo l’istanza di cessazione del rapporto di conto corrente).

Per raggiungere lo scopo il suggerimento è quello di inoltrare da subito, alla banca, con raccomandata AR, istanza di chiusura del conto corrente con diffida di stornare le ulteriori spese di gestione che dovessero essere addebitate, nel prosieguo, all’attuale saldo negativo.

Qualora, nel termine di trenta giorni, la banca non procedesse alla chiusura del rapporto di conto corrente o qualora la sua istanza dovesse essere elusa con il silenzio, allora potrà rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario: si tratta di una procedura semplice, che costa al massimo 20 euro (che le saranno restituite in caso di accoglimento del ricorso) più le spese di invio, tramite posta, di una memoria che descrive gli eventi in parole semplici. Non è necessario alcun supporto legale.

Qui le istruzioni da seguire per presentare il ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario.


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