Giovanni Napoletano

Nel caso in cui, dalla fatturazione della bolletta, sussista il sospetto che il contatore non funzionasse correttamente, è nostro diritto contestare alla società erogatrice del servizio gli importi richiesti.

Ma come?

All’utente basta far rilevare come il consumo fatturato non sia coerente con gli standard relativi al periodo di erogazione del servizio, basandosi sulle precedenti bollette, sull’uso che viene fatto dell’immobile e sulle persone che lo abitano.

E’ compito, invece, della compagnia erogratice del servizio, dimostrare i consumi effettivi ed il corretto funzionamento del contatore.

Infatti, come riportato nella sentenza di cassazione 10313/2004 spetta sempre al gestore e fornitore del gas metano dimostrare la corrispondenza della fornitura erogata, riportata in bolletta, a quella fornita dal contatore centrale.

Inoltre, se l’utente contesta i valori ricavati dallo strumento di misurazione, deducendo specifiche circostanze, è onere del somministrante offrire la prova del corretto funzionamento del contatore e l’affidabilità dei valori registrati (sempre Cassazione
18231/08).

Pertanto, invii un reclamo alla società con le sentenze in commento, ed in caso facessero ancora i finti sordi, contatti un’associazione dei consumatori.


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