Giuseppe Pennuto

Innanzitutto, va detto, la tolleranza minima, in caso di multe elevate da tutor e autovelox è del 5%: dunque, le multe per eccesso di velocità partono, in teoria, dal raggiungimento dei 138 km/h.

In secondo luogo, l’articolo 142 del codice della strada dispone che sulle autostrade a tre corsie più corsia di emergenza per ogni senso di marcia, dotate di apparecchiature debitamente omologate per il calcolo della velocità media di percorrenza su tratti determinati, gli enti proprietari o concessionari possono elevare il limite massimo di velocità fino a 150 km/h sulla base delle caratteristiche progettuali ed effettive del tracciato, previa installazione degli appositi segnali, sempre ché lo consentano l’intensità del traffico, le condizioni atmosferiche prevalenti ed i dati di incidentalità dell’ultimo quinquennio.

Dunque, già nella norma si fa riferimento a una segnaletica che indichi il possibile raggiungimento dei 150 km/h.

A interpretare la legge e a chiarire definitivamente il punto, inoltre, ci ha pensato la Corte di Cassazione, la quale, con sentenza 26393/17, ha sancito che gli enti proprietari delle strade hanno facoltà discrezionale di fissare, provvedendo alla relativa segnalazione, limiti di velocità minimi e massimi diversi da quelli fissati con carattere generale dall’articolo 142 codice della strada, in riferimento a determinate strade o tratti di strada e in considerazione dello stato dei luoghi, purché entro i limiti massimi di velocità dettati dal medesimo articolo 142, primo comma, e l’esercizio di tale facoltà discrezionale non è sindacabile in sede giurisdizionale. Se l’ente proprietario non esercita questa facoltà, si applicano il limite minimo e massimo previsti dalla legge, con riferimento a ciascun tipo di strada.

In definitiva, per poter viaggiare in autostrada a 150 km/h, è necessaria la segnalazione con cartelli stradali, in qualunque caso.


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