Gennaro Andele

Il furto di energia elettrica è una problematica che colpisce da sempre il mercato energetico: un’azione, secondo la legge italiana, inequivocabilmente abusiva.

Se si ruba la corrente da una struttura pubblica o direttamente da un privato (pensiamo all’allacciamento prima del contatore, sottraendo così l’energia direttamente alla società erogatrice o nel secondo caso direttamente presso un’altra abitazione) la questione va sicuramente configurata in ambito penale, dato che si tratta di furto aggravato.

In tali ipotesi si può procedere anche senza querela.

La questione che lei ci pone, però, è diversa: ci sta chiedendo cosa accade se si sottrae energia elettrica direttamente dal contatore del proprio condominio, dove tutti, anche lei insomma, pagano la propria quota in millesimali.

Ebbene, il reato non è diverso da quelli prima citati.

Infatti, secondo la Corte di Cassazione, principio enunciato con sentenza 4939/18, configura reato di furto aggravato anche l’allaccio abusivo al contatore elettrico condominiale: è del tutto ininfluente, ai fini della sussistenza dell’aggravante in questione, la circostanza nella quale l’allacciamento abusivo sia avvenuto a valle o a monte del contatore condominiale, trattandosi comunque di energia elettrica, bene oggettivamente destinato ad un’utilità collettiva.

Dunque, l’allaccio abusivo al contatore elettrico condominiale è reato aggravato, punibile con la reclusione fino a quattro mesi.

Anzi, in questo caso, c’è un’ulteriore aggravante: l’aver rubato un bene destinato al pubblico servizio.


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