Ludmilla Karadzic

Un consiglio va sicuramente dispensato: gli addetti delle società di recupero si indispongono tantissimo quanto sentono rinfacciarsi dal debitore la pura verità, ovvero che il credito di migliaia di euro che loro esigono è stato acquistato per qualche spicciolo.

Quindi, vale senz’altro la pena, nel corso delle trattative, di tralasciare di far riferimento a questo aspetto, seppur reale, della questione.

Un’altra cosa da mettere subito in chiaro con queste persone è che le visite domiciliari vanno richieste e concordate per data ed ora: pena, un esposto per molestie presentato presso la più vicina stazione di carabinieri o commissariato della polizia di Stato. Se lei non si mostra determinata su questo aspetto, rischia di trovarsi un bivacco di addetti al recupero crediti sotto casa.

Per quel che attiene la proposta transattiva, non bisogna dare la sensazione di essere particolarmente interessati alla chiusura stragiudiziale del contenzioso: meglio aspettare che sia la società di recupero crediti a fare il primo passo e poi giocare al ribasso.

Il suo punto debole, si fa per dire, è la casa di proprietà come le aveva già evidenziato chi mi ha preceduto nel risponderle. Ma Banca IFIS potrebbe anche propendere, tramite azione giudiziale, nel caso in cui le trattative fallissero, per un pignoramento dello stipendio (il 20% della retribuzione al netto di oneri fiscali e contributivi). Ne tenga conto.


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