Giuseppe Pennuto

Come è tristemente noto, in materia di sanzioni amministrative (e, in particolare per violazioni al codice della strada), la maggiorazione del dieci per cento semestrale, ex articolo 27 della legge 689/1981, per il caso di ritardo nel pagamento della somma dovuta, ha natura di sanzione aggiuntiva, che sorge dal momento in cui diviene esigibile la sanzione principale.

Pertanto, ogni sei mesi, una multa non pagata (o, come nel suo caso, pagata in ritardo) genera il 10% di interessi. Quale banca ti garantisce la possibilità di un investimento così fruttuoso? Solo con i prestiti a strozzo si lucra il 10% semestrale. E, dunque, perché allertare subito il cittadino quando, nell’attesa gli interessi corrono?

Ma c’è di più: in occasione della recente rottamazione delle cartelle esattoriali, si poteva aderire alla definizione agevolata, azzerando gli interessi semestrali, per tutti i carichi pendenti, comprese le sanzioni amministrative comminate per violazione del codice della strada, affidati al concessionario della riscossione dal gennaio 2000 fino al 30 settembre 2017. Ebbene, guarda caso, i comuni sono entrati tutti in stato di surplace, si sono messi in aspettativa, per ritardare oltre il 30 settembre 2017 la consegna dei ruoli ad Agenzia delle Entrate Riscossione.

Si tratta di un vero scandalo, ma ormai, questa è la verità, a parte lo sfogo in qualche forum, ci stiamo abituando a tutto, anche a vedere candidato a Bologna, nelle file del PD, un ex democristiano, trasformista della peggior specie.


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