Annapaola Ferri

In teoria, quando sussiste una causa per la separazione, il tribunale accerta le capacità economiche dei due coniugi, al fine di stabilire chi dei due ha il reddito più alto e così quantificare l’assegno di mantenimento.

Per far ciò, si parte, naturalmente, dalla dichiarazione dei redditi.

Se ad esempio, come nel suo caso, un coniuge risulta disoccupato dinanzi lo Stato, è difficile stabilire il reddito e conseguentemente proporzionare qualsiasi sorta di mantenimento.

Ma non è sempre così.

Infatti, recentemente, la Corte di Cassazione, con la sentenza 769/18, ha stabilito che in caso di separazione e di condanna al marito al versamento del mantenimento dei figli, a nulla serve eccepire di non avere un lavoro e di essere alla ricerca di un’attività.

A parere dei giudici, infatti, nella sentenza in esame, e’ poco credibile che un soggetto giovane e in salute e che sappia fare un mestiere non guadagni nulla: in tali casi è evidente che il soggetto svolga il mestiere a nero senza dichiarare nulla al Fisco.


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