Tullio Solinas

Bisognerebbe comprendere se le esigenze di riorganizzazione siano oggettive o fittizie, semplicemente finalizzate ad un contenimento dei costi del lavoro. In questo senso, il ruolo di controparte dovrebbe essere assunto dal sindacato che come sappiamo, di questi tempi latita, ed è quasi sempre allineato con le scelte padronali.

In ogni caso, in uno scenario come quello prospettato, il singolo lavoratore non può, e non deve, contestare le scelte imposte dal datore di lavoro, rischiando il licenziamento. Una volta subito il demansionamento, il lavoratore potrà sempre adire il giudice, al riparo, così, da azioni ritorsive, mettendo eventualmente in discussione, con dati di fatto, le esigenze con cui è stato motivato il nuovo assetto organizzativo e chiedendo un adeguato risarcimento danni.


Per visualizzare l'intera discussione, completa di domanda e risposta, clicca qui.