Giovanni Napoletano

L’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico ha recentemente illustrato gli orientamenti generali tesi alla definizione dei criteri e delle modalità operative per l’implementazione della disciplina relativa al bonus sociale idrico (“bonus”), a favore degli utenti domestici residenti in documentato stato di disagio economico sociale.

Il principale requisito per richiedere il bonus acqua è essere in possesso di una dichiarazione ISEE, valida per l’anno in corso, in cui si attesta il disagio economico della famiglia.

Per risultare in disagio economico, i requisiti chiesti dall’Autorità sono i seguenti:

  • reddito isee inferiore o uguale a 8.107,50 euro
  • reddito isee pari a 20.000€ se si hanno più di tre figli a carico

Oltre a questi requisiti economici, è necessario anche:

  • essere residenti nella casa in cui si chiede il bonus idrico
  • avere un’abitazione che non rientri nelle categorie delle case di lusso (ovvero categorie catastali A/1, A/7, A/9)

Per richiedere il bonus idrico, è necessario mettersi in contatto con il proprio Comune, recandosi direttamente negli uffici oppure scaricando il modulo che si può trovare direttamente online sul sito del Comune o degli altri uffici abilitati.

Una volta compilata la richiesta, questa può essere inoltrata per posta, email oppure per fax agli uffici della Regione.

Prima di inoltrare la richiesta, è bene verificare la data di scadenza direttamente sul sito del proprio Comune.

L’ammontare del bonus è calcolato da ogni gestore:

  • in funzione della numerosità familiare (in misura pro capite, ossia tenendo conto del numero effettivo di persone che compongono il nucleo familiare);
  • applicando alla “quantità essenziale di acqua necessaria al soddisfacimento dei bisogni da tutelare” (individuata a livello nazionale in 18,15 mc abitante/anno, corrispondenti ai 50 litri/abitante/giorno stabiliti dal legislatore) la “tariffa agevolata”, applicata dal medesimo gestore alle restanti utenze domestiche residenti che verrà determinata anche sulla base degli esiti della consultazione relativa all’articolazione tariffaria.

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