Adesso vorrebbero fare i bancari, ma ci riescono malissimo, ed il grosso guaio è che non sono più in grado di svolgere decentemente nemmeno le semplici attività di postino.
Lei deve adesso presentare immediatamente reclamo a Poste Italiane. Il modulo lo trova qui. Le suggerisco di spedire il reclamo con raccomandata A/R a Casella Postale 160 00144 Roma (Rm).
Decorsi 45 giorni, anche se le rispondono, converrà procedere presso l’AGCOM compilando il modulo CP (che trova a questo link – ma si ricordi di aggiornare prima Acrobat Reader) all’indirizzo: Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – Direzione Servizi Postali – Ufficio Vigilanza e Tutela dei Consumatori, Via Isonzo 21/b, 00198 Roma.
Può anche compilare il modulo CP a mano facendo il download del pdf riportato di seguito:
E’ chiaro che le attività suggerite non le consentiranno, molto probabilmente, di ottenere per tempo l’atto che le era stato inviato. Tuttavia, a questo punto, nell’ottica di minimizzare il danno, la documentazione in via di acquisizione (reclami a Poste Italiane e, in ogni caso, richiesta di conciliazione ad AGCOM) le permetteranno almeno di chiedere la riapertura dei termini per una eventuale opposizione giudiziale agli atti che, al momento, purtroppo, risulteranno correttamente notificati per compiuta giacenza. Dimostrando, oltre ogni ragionevole dubbio, che lei, per cause dipendenti esclusivamente dall’inefficienza del servizio fornito da Poste Italiane, e non per colpa, non è stata in grado di entrare nella conoscenza giuridica dell’atto che le è stato trasmesso dalla controparte.
Allo scopo servirà anche il verbale di conciliazione, in cui lei cristallizzerà la situazione in cui si è venuta a trovare a causa dei disservizi di Poste Italiane. Si tratterà del documento di una parte terza (il conciliatore) che avrà sicura valenza in un successivo, eventuale, contenzioso giudiziale (anche contro Poste Italiane per risarcimento danni).
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